
5) gli addobbi con le zucche svuotate sono una trasposizione della rapa scavata contenente il carbone che Jack o’ Lantern ebbe dal Diavolo quando fu costretto a vagare al freddo delle tenebre . Vorremmo ora sottolineare gli aspetti della psicologia dell’età evolutiva per confrontarci sul perché (al di là degli innegabili aspetti commerciali, dai quali, permetteteci di dire, non è certo esente il Natale ) i bambini siano così affascinati da questa festa.
Tra i 5 e gli 11 anni i bambini sviluppano il proprio sistema cognitivo, cercano risposte e soluzioni ai casi della vita. “Fare finta di essere…” è un gioco imitativo, estremamente utile; infatti permette la comprensione dell’altro da sé; in questo modo impareranno a relazionarsi con gli altri. Mascherarsi è “fare finta di” e mascherarsi da mostro insegna a rappresenta le paure primordiali del bambino e esorcizzarle: la paura del buio, dell’abbandono, della separazione; rappresenta la paura verso gli estranei, che potrebbero farci del male, diversamente dalla famiglia che si prende cura di noi. “Diventare” quel cattivo, quella paura, permette al bambino di interiorizzarla e superarla. In questo senso travestirsi da mostro lo rende più forte. E non a caso questo bisogno di essere si traduce verbalmente quando giocano nell’imperfetto ludico “io ero un mostro sputafuoco”… Spesso, le maschere di mostri che i bambini scelgono di indossare hanno colori accesi e forme accattivanti; in questo senso, catturano l’attenzione del bambino che, in fatto d’arte, ha gusti ben poco minimalisti e ama l’esagerazione. Inoltre andare a spasso per i quartieri e per i paesi a fare “dolcetto o scherzetto” incentiva il bisogno sociale dei bambini sempre più disabituati a questo tipo di condivisione.
Permetteteci di chiudere con un Twitter di una scrittrice e professoressa di lettere che ci ha molto colpito e che potete seguire su @mariateresacip “Prima che inizi la levata di scudi contro Halloween vorrei ricordare che degli innocenti travestiti da mostri non hanno mai fatto male a nessuno. Viceversa, invece…._”
A cura di: la Porta M G. ; Santamaria T. ; Tichetti G.
