Come professionisti in questi giorni abbiamo sentito degli insegnanti, sostenuti da alcuni genitori, asserire che è assolutamente imperdonabile che i ragazzi non stiano comprendendo la gravità di quanto accade e che non siano allineati alle direttive della Scuola, che non siano seri e composti durante le lezioni on-line (ne ho viste fare alcune alle 8 del mattino), che è vergognoso che di fronte ai sacrifici di padri, madri e soprattutto di medici ed infermieri non stiano cogliendo l’occasione per maturare. Per smettere di giocare e di impegnarsi seriamente. Allora da professionisti ci corre l’obbligo di intervenire. Cogliere “l’occasione” della quarantena da Covid 19 per diventare grandi responsabili e meno “cazzoni” ci sembra davvero un’ offesa. Il danno oltre che la beffa. Ragazzi tra i 14 e 18 anni catapultati in 24 dalle classi alle loro camerette. Dalla presenza costante dei compagni alla solitudine e alla convivenza forzata e coatta con genitori e fratelli e sorelle e famigliari che frequentavano un massimo di 4 ore al giorno. Con il PC, la TV e il telecomando da condividere. E con più compiti di quanti avessero mai pensato di doverne fare in tutta la vita. Angoscia da separazione dagli amici, paura del contagio e di morire. Chiusi in casa. Senza frequentare le fidanzate/fidanzati con dei livelli ormonali non più gestibili. Con sbalzi d’umore degni di una diagnosi bipolare e gli adulti cosa fanno? Gli chiedono di essere responsabili e adulti. Qualcosa non sta andando nella giusta direzione. Forse oltre che stare a casa e lavarsi le mani non dovremmo chiedere niente. Dovremmo guardarli e sorridere se sono ancora disordinati, un po’ infantili e come se fossero in vacanza. Se nonostante tutto stanno facendo ancora il loro duro lavoro da adolescenti. Ci sforziamo di capire perché alcuni insegnanti hanno aumentato il carico di compiti. Se loro stessi si continuano a preoccupare di finire il programma (come avrebbero fatto esattamente in un altra qualsiasi condizione) crediamo che l’esigenza di negare la straordinarietà di quanto stia accadendo, sia più degli adulti. Riempire tutti gli spazi con un fare che è ad uso e consumo degli adulti che non ci riescono a non fare. Gli adolescenti sanno stare senza fare nulla. Ci sanno stare per ore con i loro social e le loro piattaforme televisive. Gli adolescenti non sono sempre il massimo della socializzazione con gli adulti e chiusi in stanza ci stavano anche prima del Covid. Chiediamoci di chi sono le angosce quando pretendiamo che approfittino di questo momento così drammatico per crescere. E ringraziamo Dio, o chi per lui, se nonostante tutto ci chiedono ancora di uscire, di vedere gli amici, di non volersi collegare a Zoom o di dormire fino a tardi. Loro ce l’hanno chiaro che siamo davanti a un cambiamento che non puoi addomesticare. Loro lo sanno!!! I genitori dovrebbero rispettare i loro spazi fisici e mentali!!! Alcuni insegnanti invece sembra che sappiano “solo” finire il programma!!!
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